Leone Limentani Show Room

Leone Limentani Show Room (foto: Appasseggio)
  • Codice: 00127
  • Regione: Lazio
  • Provincia: Roma
  • Comune: Roma
  • Località/quartiere: Rione Sant'Angelo
  • Localizzazione specifica: Via del Foro Piscario
  • Tipo: POI museale
  • Coordinate geografiche: 41.892489º N 12.478595º E
  • Altitudine: 47 m

Abstract

Via del Foro Piscario.
Area espositiva allestita all'interno dell'Oratorio sconsacrato, in cui i Limentani, "i cocciari di Roma", espongono 240 servizi di porcellana prodotti dalla loro azienda artigiana per papi e capi di Stato.

Descrizione

Una vecchia targa di marmo di fronte al Portico d'Ottavia è collocata all'ingresso del negozio fondato da Leone Limentani nel 1820, che in un articolo sul quotidiano la Repubblica viene definito da Eugenio Occorsio il più antico "cocciaro" di Roma.
La famiglia vanta però origini molto più antiche. Con l'istituzione del ghetto, gli ebrei furono costretti a esercitare professioni molto umili, come la lavorazione dei cenci o quella dei rottami di ferro; agli antenati dei Limentani toccò la rilavorazione dei cocci di vetro. Come racconta l'ottantenne David Limentani nel citato articolo, agli inizi dell'Ottocento, nel corso delle guerre napoleoniche, non si riusciva più a procurare il silicio di Fontainebleau, necessario per qualsiasi lavorazione industriale. E così, il vetro "riciclato" di Limentani conobbe il suo momento di gloria, dal momento che la ditta ebraica riforniva di bottiglie centinaia di osterie disseminate in tutta la città. Nel 1820, i Limentani inaugurano un’azienda commerciale su larga scala, collaborando con la Vetreria San Paolo, che possedeva la fornace per la manifattura.
Nel 1870, poco prima della liberazione di Roma, il papa rilasciò ai Limentani una sorta di lasciapassare che li autorizzava ad andare ad approvvigionarsi di ceramiche a Deruta, vicino Perugia. Da allora la fiorente ditta iniziò a produrre oggetti di ceramica più e meno pregiata. Durante la seconda guerra mondiale però i nazisti distrussero il magazzino nel corso dei rastrellamenti e i Limentani dovettero ricominciare da zero, inaugurando una propria fornace a Monteverde.
La ditta Limentani ebbe numerose commesse per disegnare e produrre servizi di piatti e bicchieri per capi di Stato celebri come lo Scià di Persia e Tito di Jugoslavia, e con il Vaticano per il quale fin dall'epoca di Pio IX disegnarono a titolo gratuito i servizi con le insegne papali.
Ma i rapporti con la Curia romana non si limitano alla produzione di oggetti: da 40 anni infatti i Limentani hanno affittato dalla Nunziatura apostolica l'oratorio sconsacrato di S. Angelo in Pescheria, dove oggi è allestita una show-room, in cui sono esposti gli esemplari di 240 servizi di porcellana.

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La Ditta Leone Limentani
Leone Limentani Show Room