Il borgo di Casaprota
- Codice: 0063
- Autore: Andrea Tempera
- Regione: Lazio
- Provincia: Roma
- Comune: Casaprota
- Località/quartiere: Centro storico e dintorni
- Tipologia: Passeggiata a piedi
- Difficoltà: Facile
- Utenza: Tutti
- Difficoltà: Facile
- Autore: Andrea Tempera
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- Coordinate inizio e fine: 42.2521º N 12.8044º E 42.2521º N 12.8044º E
Descrizione
Casaprota, situata in Sabina, nell'alto bacino del Tevere, viene menzionata per la prima volta nel Chronicon Farfense 776, dove compare il toponimo "Casa Perotis o Perotae". Fece parte nel Medioevo dei possedimenti della potente abbazia di Farfa e per alcuni decenni, nel corso del X secolo, appartenne ai familiari dell'abate Campone. Successivamente se ne persero le tracce sino al pontificato di Celestino III, quando si ha notizia di una controversia che si opponeva i De Romania, la più potente famiglia nobile della Sabina, alla consorteria dei Caponeschi. Dai Brancaleoni, un ramo della dinastia dei De Romania, Casaprota passò agli Orsini sino al 1604, anno nel quale il Castello fu inserito nel governatorato di Sabina. Per "castello" si intende il "castrum", paese fortezza dove le case addossate l'una all'altra, svolgevano la funzione di mura difensive. Dopo la riorganizzazione dello stato della Chiesa, Casaprota fu annessa a Mompeo, distretto di Poggio Mirteto, governo di Fara. Nel 1853 Casaprota diviene comune autonomo.
Il toponimo è un composto delle parole "casal di perota" e presumibilmente di un nome di persona, la cui origine non è chiara.
Punti d'interesse
Chiesa di S. Michele Arcangelo
Regione: Lazio
Comune: Casaprota
Località/quartiere: Adiacenze centro storico