Il santuario di Celle

Resti del Tempio di Giunione Curite.
  • Codice: 00727
  • Regione: Lazio
  • Provincia: Viterbo
  • Comune: Civita Castellana
  • Località/quartiere: Dintorni
  • Tipo: POI archeologico
  • Coordinate geografiche: ??????????????????????

Abstract

Il Santuario di Celle si trova ai piedi dell'altura omonima occupata da ricche tombe a camera, in una radura di fronte all'acropoli di Vignale, dalla quale la separa il corso del Rio Maggiore.

Descrizione

Scavi antichi e recenti hanno portato alla luce una struttura molto complessa, manomessa nel corso dei secoli dall'erosione del fosso, dalla costruzione di una chiesetta medioevale e dall'apertura di una cava di breccia oggi dismessa ma ancora visibile nei pressi. E' probabile che fin da epoca antichissima, il culto fosse legato alla presenza di una sorgente salutare, ricordata da Plinio: l'acqua, raccolta in un sistema di canalizzazioni, fuoriusciva in una vasca oggi perduta, alle spalle del sacello più antico della prima metà del VI secolo a.C. Qui fu rinvenuta una rara statua di culto in tufo di cui ci rimane la testa con i resti della corona in foglie di bronzo, oggi esposta nel Museo di Civita Castellana. Nel IV secolo a.C. il tempio fu ristrutturato in forme monumentali, rispettando l'accesso al sacello più antico; la pianta e la posizione trasversale rispetto alla linea di pendenza del colle richiamano il tempio di Hera ad Argo. Suggestivo è il riferimento ad Halesus, l'eroe argivo fondatore dell'antica città. Il Santuario di Celle è il più noto dei luoghi di culto falisci, identificato sin dall'epoca della scoperta nel 1886, con il santuario di Giunone Curite.
Il santuario di Giunone Curite fu cantato da Ovidio negli "Amores". Il poeta latino, ogni anno, percorreva la via sacra che conduceva al luogo di culto, ancora frequentato al suo tempo, a fianco della moglie e della suocera, originarie di Falerii Novi.

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Resti e pianta del tempio di Giunone Curite.
Il Santuario di Celle.

Voce: Elisabetta Giuliani

Il Santuario di Giunione Curite cantato da Ovidio.

Voce: Elisabetta Giuliani